Max Einstein. Salviamo il futuro! by James Patterson & Chris Grabenstein

autore:James Patterson & Chris Grabenstein [Patterson, James & Grabenstein, Chris]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Salani Editore
pubblicato: 2022-01-25T17:26:11+00:00

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Max corse fino alla porta sul retro e mise i due spruzzatori sulla soglia.

Come le aveva detto Darryl, chiunque fosse responsabile di Casa Tardis aveva dotato la porta sul retro di una serratura a tastiera ad alta tecnologia. Questo significava che si preoccupavano di nascondere ciò che era all’interno e la sua storia.

O quantomeno se ne sarebbero preoccupati finché la casa non fosse stata abbattuta con i bulldozer.

Ma forse le persone che sapevano cosa era successo per davvero all’interno del 244 di Battle Road volevano vedere la casa fatta a pezzi. Volevano seppellire quell’incidente nel seminterrato tanti anni prima.

Max sapeva che non poteva entrare da una finestra perché erano collegate a un sistema di allarme. Sarebbe dovuta passare dalla porta. E se fosse riuscita a scoprire la combinazione della tastiera, nessuno avrebbe potuto accusarla di violazione di domicilio. Sarebbe solo ‘entrata’.

Si guardò intorno per cercare qualcosa che potesse aiutarla a decifrare il codice della serratura.

La vernice vecchia veniva via facilmente dal rivestimento a pannelli di legno della casa, rovinato dalle intemperie. Max grattò via un bel po’ di vernice e la schiacciò nel palmo della mano fino a ridurla in una polvere fine e granulosa. Poi mise la mano aperta davanti alla tastiera numerata e soffiò con delicatezza, in modo da ricoprire la tastiera con uno strato sottile di polvere.

Quando la polvere si posò, Max cercò di capire su quali numeri se n’era posata di più. Poi cercò il secondo, il terzo e il quarto.

Max sapeva che quando un dito tocca una superficie lascia un residuo oleoso, che si comporta un po’ come una colla. Ogni tocco dopo il primo ne lascerà un po’ meno. Quindi, per trovare il primo numero della combinazione tutto quello che doveva fare era cercare il tasto con più grasso e quindi, con più polvere di vernice. Poi seguì la scia di polvere, in ordine decrescente di spessore, finché non digitò correttamente le quattro cifre del codice.

La serratura si aprì.

Max spinse la porta.

Il cuore le batteva all’impazzata mentre cercava di accendere la app della torcia sul telefono che ogni membro della squadra aveva ricevuto come parte dell’equipaggiamento.

Sì, stava entrando in una casa visitata da Albert Einstein. Era molto emozionante. Proprio come essere nel backstage della Royal Albert Hall.

Ma questa potrebbe anche essere la casa dove ho vissuto da piccola, pensò.

O forse si stava solo illudendo. Forse voleva solo un legame più solido con il suo idolo, e la leggenda di Casa Tardis le dava questa possibilità. Forse era solo un’orfana normale che qualcuno aveva abbandonato in un cestino di vimini sul portico della casa degli spioni, e il Dottor Zimm aveva inventato la storia del seminterrato.

Max illuminò la stanza con la torcia. Il raggio di luce colpì quella valigia coperta di ragnatele, che sembrava una versione leggermente più grande della sua. Entrambe le valigie sembravano venire dallo stesso set. Lo stesso colore. Lo stesso aspetto vintage. La stessa maniglia in pelle imbottita.

Max tolse lo spesso strato di polvere dalla valigia e aprì la cerniera di ottone.

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